martedì 22 giugno 2010

NUFO da... liquidare

Questa spettacolare fotografia segnalata da Fox News nel 2010 sembra davvero mostrare un oggetto volante di natura sconosciuta. Secondo Fox News, l'immagine fu scattata nell'aprile del 2008 a Dudley, in Inghilterra, e la fonte è il giornale The Sun.


In realtà si tratta semplicemente di una goccia d'acqua su un vetro, che rifrange e deforma il cielo che le sta dietro.

Gli in-camera tricks (effetti ottenuti direttamente durante la ripresa) sono una delle tecniche più convincenti per la produzione di NUFO. Innanzi tutto, permettono di mostrare il negativo (o il file) originale e di far verificare che non è stato sottoposto ad alcuna manipolazione, cosa che aggiunge molto all'autorevolezza dell'immagine: avrete sentito dire molte volte in ufologia frasi come "gli esperti hanno esaminato l'immagine e non vi hanno trovato segni di manipolazione o alterazione", dette con il tono di chi vuole suggerire che quindi la foto mostri davvero un veicolo extraterrestre. Ma l'assenza di alterazione del negativo o dell'immagine digitale non significa che la fotografia non contenga trucchi o inganni.

In secondo luogo, gli in-camera tricks a volte si verificano involontariamente: una persona al di sopra di ogni sospetto scatta una foto attraverso una finestra, non si accorge che c'è una goccia d'acqua sul vetro (il nostro cervello elimina automaticamente le informazioni superflue trasmesse dagli occhi), e quando riesamina l'immagine scopre un oggetto misterioso che non sa spiegare. Anzi, l'oggetto è ancora più misterioso perché, dice il testimone, "non era visibile quando ho scattato la foto" (altra frase classica dell'ufologia), attribuendo pertanto all'oggetto misterioso la proprietà inquietante di essere invisibile a occhio nudo ma di essere rivelabile, non si sa bene come, dall'occhio della fotocamera.

In casi come questo, l'autore dell'immagine può essere in perfetta buona fede, cosa che complica ulteriormente la questione, perché spesso la serietà della persona e il suo stupore genuino allontanano il dubbio di una burla.

Ottenere una buona foto nufologica con una goccia d'acqua richiede alcune condizioni particolari, che possono verificarsi facilmente per caso. Conoscerle permette di rilevare, nelle foto che vengono proposte come immagini di oggetti volanti, i segni tipici di un effetto ottenuto (volontariamente o involontariamente) tramite gocce d'acqua.

Nella fotografia non si deve vedere il bordo della finestra, del finestrino d'automobile o della superficie trasparente di altro tipo, altrimenti è facile che l'osservatore si renda conto che la fotocamera sta guardando attraverso un vetro e quindi interpreti correttamente quello che vede. Un esempio classico di questo effetto nufologico è l'immagine qui accanto, scattata durante la missione Shuttle STS-51A: mancando la cornice del finestrino, l'osservatore non immagina che il globo argenteo possa essere una goccia d'acqua su un vetro (all'interno dell'abitacolo) e quindi il suo cervello interpreta l'oggetto come un globo argenteo di grandi dimensioni che si trova all'esterno e che quindi non può che essere un veicolo extraterrestre.

La goccia d'acqua non deve colare: le condizioni di pulizia del vetro possono influenzare il comportamento della goccia. Un vetro inclinato, come per esempio quello di un parabrezza o di un lucernario, facilita il mantenimento della posizione della goccia, ma anche un vetro verticale può trattenerla, contrariamente a quello che si può immaginare.

Più è bassa la qualità della fotocamera, più è facile ottenere l'effetto. Le fotocamere dei telefonini, per esempio, hanno una profondità di campo molto elevata, per cui mettono a fuoco sia la goccia (che quindi assume contorni molto netti e "realistici"), sia lo sfondo. Una buona fotocamera con teleobiettivo o con una regolazione di zoom molto spinta difficilmente produce l'effetto. L'ideale è un obiettivo normale o grandangolare, tenuto a una buona distanza dal vetro (tipicamente almeno 40 centimetri).

La goccia deve essere vicina a oggetti di cui possa rifrangere l'immagine. La goccia, infatti, si comporta come una piccola lente che riduce, deforma e capovolge ciò che le sta dietro. Di conseguenza, si può scoprire che una fotografia nufologica è stata prodotta da una goccia rifrangente dal fatto che il NUFO si trova visivamente vicino a un elemento di colore analogo dello sfondo (l'orizzonte o una nuvola, per esempio) e non è in mezzo al cielo terso.

Un cielo contrastato con nubi scure squarciate dal sole è più efficace di un cielo terso. Le nubi, infatti, possono costituire l'oggetto rifratto dalla goccia, e il contrasto fra nubi scure e cielo chiaro può creare giochi di luce che generano "dettagli" del NUFO. È il caso, appunto, della fotografia mostrata all'inizio dell'articolo: la goccia rifrange la porzione di cielo luminosa e si staglia contro la nube scura. Questa situazione, oltretutto, si verifica tipicamente nelle foto nufologiche involontarie, perché le nubi scure si accompagnano di solito alla pioggia, che genera appunto gocce sui vetri.

Ecco un esempio di foto nufologica scattata da me:


Si tratta di un dettaglio di una fotografia scattata con una fotocamera reflex digitale (Canon EOS 550D), regolata sulla massima profondità di campo (f/22) e dotata di un obiettivo zoom 18-55 mm regolato sulla posizione di massimo grandangolo.

Questa è un'altra goccia fotografata con un telefonino Sony Ericsson P1i da circa 40 cm di distanza. La foto è stata ritagliata per mostrarne solo la parte centrale.


È evidente l'impatto emotivo che possono avere fotografie di questo genere se presentate fuori contesto e senza fornire informazioni sulle modalità di ripresa dell'immagine, come avviene appunto solitamente nelle fotografie ufologiche. Immaginate le due foto qui sopra accompagnate da una descrizione di questo genere: "Un oggetto metallico arrotondato, privo di ali, di rotori o di motori visibili, avvistato nel cielo sopra Lugano. Nella prima immagine si scorgono una struttura circolare più chiara in cima all'oggetto e dei fili (antenne?) che si protendono dal ventre dell'oggetto. Le fotografie, esaminate dagli esperti, non rivelano alcun segno di trucchi fotografici". Convincente, vero?

Certo, non tutta l'ufologia è questione di gocce d'acqua male interpretate. Ma occorre conoscere questo genere d'inganno (intenzionale o involontario) per poter escludere le immagini ufologiche fasulle.

12 commenti:

  1. Paolo, che fai, giochi? Hai postato la stessa foto sul "Disiformatico" chiedendo ai lettori cos'era. Va bene divertirsi, ma te, come si dice dalle mie parti, "hai le ruzze" ;-)

    P.s.: complimenti comunque, la spiegazione del fenomeno è ottima...

    RispondiElimina
  2. Premesso che sono un tuo fan da anni(finalmente posso far sentire polli gli amici maniaci dell'"inoltra a tutti" con un semplice cerca sul tuo sito!) volevo solo precisare un affermazione:
    "non era visibile quando ho scattato la foto" (altra frase classica dell'ufologia), attribuendo pertanto all'oggetto misterioso la proprietà inquietante di essere invisibile a occhio nudo ma di essere rivelabile, non si sa bene come, dall'occhio della fotocamera.
    effettivamente qualsiasi fotocamera digitale rende visibili alcune componenti dell'infrarosso, io ad esempio uso la fotocamera del cellulare per verificare che un telecomando TV funzioni per esempio, tant'e' che esistono filtri UV per non abbagliare la fotocamera in condizioni di forte illuminazione solare.
    detto questo, non ho mai notato nulla di strano in nessuna delle mie 300.000 foto ;) un abbraccio, continua cosi!

    RispondiElimina
  3. Paolo, voglio solo farti i complimenti e gli auguri per questo nuovo blog. Blog che, guarda caso... trovo utilissimo :)

    RispondiElimina
  4. Un nuovo blog? Sei proprio "attivissimo"!

    RispondiElimina
  5. Hai comprato la 550D.
    Io sto facendo esperimenti con la mia 50D. Se ti interessa l'ultimo lo trovi qui (http://strakerenemy.blogspot.com/2010/06/ot-esperimenti-pinhole-camera.html).

    Ciao
    eSSSe [che sarei sempre te, secondo qualcuno... mah]

    RispondiElimina
  6. Paolo,
    ti rifaccio qui i complimenti per il nuovo blog e il nuovo acquisto :D
    Sappi comunque che ora che sei entrato nel tunnel della fotografia reflex, non ne uscirai più ;-)

    RispondiElimina
  7. @Paolo

    Innanzitutto auguroni per il neonato :)

    poi:

    "Le fotografie, esaminate dagli esperti, non rivelano alcun segno di trucchi fotografici".

    Se l' esperto ero io ti sgamavo immediatamente :)
    non avresti passato il test CISU heehehhe.

    RispondiElimina
  8. bisogna dire che in generale sono molte le foto che presentano NUFO che sono dovuti a un vetro presente tra la "macchina da presa" e la scena.
    Il pregio di questi NUFO è che di solito non si sono visti ad occhio nudo (il cervello esclude per esempio i riflessi di luci alle spalle), mentre saltano fuori durante la "postproduzione".
    Si pensa quindi a una distrazione durante la ripresa.
    Inoltre non necessitano di ritocchi fotografici, che sono sempre "sgamabili".
    Sarebbe interessante anche un articolo sui riflessi in generale, sia quelli tipici da vetro, sia quelli interni a obiettivi multilente. Mi dispiace non avere la competenza necessaria, ma se c'è qualche esperto disponibile tra gli "ascoltatori"....

    Grazie di tutto
    Andrea

    RispondiElimina
  9. Stasera a mezzanotte ho visto qualcosa volare molto alto ma non so se fosse un uccello era una cosa non luminosa ma aveva la forma di un uccello.. Cosa avró visto

    RispondiElimina
  10. E le flottillas? Perché non ne parli?

    RispondiElimina
  11. Monad,

    le flotillas sono un altro fenomeno che va discusso a parte. Qui sarebbero fuori tema.

    RispondiElimina
  12. non conoscevo la nufologia e sinceramente siccome sento che negli ufo c'è qualcosa che non và(non ci credo)appoggio questo termine e le sue implicazioni.

    RispondiElimina

I commenti sono moderati e quindi non appaiono subito, ma se siete civili e corretti, verranno pubblicati a prescindere dalla vostra opinione sul fenomeno UFO.